ABITARE LA RELAZIONE

Nido e nodo

Abbiamo capito che adattarci vivendo secondo le funzioni del mondo di oggi non è abitare veramente. Abitare realmente è un’arte, è il modo umano di esistere e parte da una quotidianità che dà e prende forma in un artigianato costante. Per imparare un’arte ci vuole costanza, dedizione e impegno, ma anche coraggio e gioia di vivere. Questo è quello che i nostri relatori ci hanno voluto trasmettere.

Johnny Dotti
Johnny Dotti

Pedagogista e
Imprenditore sociale

Chiara Giaccardi
Chiara Giaccardi

Professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi
Università Cattolica

All’inizio dell’incontro ci è stato spiegato che abitare è una parola che ne racchiude molte altre come ascolto e creatività, stare e andare, apertura e chiusura. L’ascolto è necessario per comprendere gli ambienti, le persone e le tradizioni mentre la creatività è l’atto per cui si dà forma a ciò che si ha ascoltato. Tutto questo oggi è ostacolato dalle funzioni cioè la parte meccanica di noi: l’abitare non è una somma di funzioni ma è un modo di stare al mondo. Anche le nostre case ci inducono a vivere secondo le funzioni: ogni stanza, come nelle macchine, serve a una funzione diversa. La casa non è buona di per sé, lo è solo se la abitiamo con le soglie che possano essere attraversate: abitare non può essere solo un nido.

Abitare è godersi il gioco della vita, è danzare la vita senza rinviare sempre ciò che hai dentro e ciò che vuoi

Con queste parole è stata introdotta la seconda parte dell’incontro in cui i relatori ci hanno spiegato che abitare è un cammino, è ospitalità ed è anche un modo di comunicare. È un cammino in quanto tutto parte da un desiderio, si passa poi all’esperienza di vari modi di abitare e infine si può provare ad attuare ciò che è stato imparato e vissuto.

Abitare è anche ospitalità. Questa parola come “abbracciare” implica reciprocità: per ospitare bisogna essere ospitati, bisogna generare spazio per l’altro e cercare di farsi mettere in movimento da questo. Quello appena descritto è un punto che sottolinea l’importanza dei legami e della compagnia, dal latino cum panis: mangiare il pane insieme, condividere. Per abitare un primo passo è quello di fare compagnia a chi non ha una casa, così da camminare insieme, accompagnare e essere accompagnati.

Abitare è anche simile a un viaggio che deriva da un desiderio e soprattutto da una vocazione.

Non devi credere nella vocazione, è lei che crede in te, la percepisci, senti che stai rispondendo alle provocazioni della vita

Spesso si ha paura di intraprendere percorsi nuovi, stravolgenti e per questo i relatori ci hanno detto più volte di osare e di non aver paura di non avere una totale sicurezza poiché non si parte perché si è sicuri di ciò che succederà ma si parte perché non se ne può fare a meno.

Siete venuti al mondo per qualcosa di meraviglioso e necessario: se non lo fate rimarrà un buco nell’universo. Osate e mettetevi in viaggio.

E ora, concluso questo ciclo di incontri, è iniziato un cammino da intraprendere consapevoli che siamo al mondo per mettere al mondo il mondo. Voi giovani, o meglio, noi giovani, avremo la forza e la capacità di osare e di intraprendere un viaggio che ci porterà a nuovi modi di vivere il mondo?

Per scoprirlo basta solo partire ma non da soli, insieme ai nostri legàmi.

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