una relazione “evitabile”. Si, avrei preferito non incontrarti in questo momento difficile. Sarebbe stato meglio al bar per bere qualcosa e fare due chiacchiere. Invece siamo qui, tu sul letto di un ospedale ed io ricoperto da una tuta. Se non mi scrivessi il nome con un pennarello non riusciresti a distinguermi e a chiamarmi.
Tanta è l’impotenza nel vedere la difficoltà e la sofferenza nei tuoi occhi. La tua paura per un futuro incerto. La lontananza dai tuoi cari, dalla tua casa… mi sento così inutile, così debole..
Tanta è la gioia nel vederti felice per un gesto ricevuto, per una accortezza…tanti sono i doni che mi fai ogni giorno, i pensieri che mi fai portare a casa, la felicità per un piccolo miglioramento
Davanti a te mi sento molto umile, piccolo, bisognoso di un Amore grande e vero. “Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!”
Davanti a te riconosco l’amore, quello impossibile da nascondere perché vero: quando per me Qualcuno si consuma fino a morire.
Sì, è vero. Quest’anno la Pasqua si è celebrata al tuo letto.