Sono entrato anche alle elementari, per una sfida ancora più stimolante. Parlare di marginalità ai bambini è una sfida ambiziosa, che un po’ mi spaventava. Ho cambiato presto idea, nel vedere come la loro mente sia ancora totalmente aperta e intrisa di umanità. Le loro emozioni, il loro provare affetto è così limpido, trasparente, che osservarli è un vero spettacolo. Non so se avessero delle aspettative dagli incontri con noi, ma so per certo che hanno trovato degli zii e dei nonni a cui si sono affezionati in poco tempo.
La loro voglia di aiutarli, nel loro piccolo, mi ha conquistato. I bambini sono la purezza. I bambini sono una parte di Cielo non ancora intaccata dai problemi della Terra. Sono la speranza per qualcosa di diverso. E se siamo riusciti, con i nostri incontri, a lasciare un segno duraturo, posso guardare avanti e sorridere, convinto che sapranno fare del domani qualcosa di speciale.